L’ALTERNATORE O GENERATORE SINCRONO
Gli
alternatori tipicamente installati sulle navi sono generatori sincroni trifase
con rotore a poli salienti ed eccitazione
senza spazzole (brushless). La frequenza f
della rete di bordo, 50 Hz oppure 60 Hz, è legata alla velocità di rotazione n
(espressa in RPM, cioè giri/min) dell’alternatore e al numero delle
sue coppie
di poli p
dalla relazione: f = p · n / 120
Velocità
di rotazione standard per motori diesel marini sono 400, 514, 600 RPM
(corrispondenti ad alternatori rispettivamente con 36, 28 e 24 poli per una
rete a 60 Hz); per gruppi elettrogeni più piccoli (p.e. quelli dell’emergenza)
900, 1200, 1800 RPM. Le macchine sincrone sono macchine elettriche in c.a.
eccitate con corrente continua. Dal punto di vista funzionale possono essere
usate sia come generatori (alternatori), sia come motori. Gli alternatori
costituiscono i generatori di corrente alternata universalmente usati sulle
navi. La
macchina sincrona è composta da due circuiti elettrici concatenati tramite un
circuito magnetico.
Dei
due circuiti elettrici, uno, alimentato da corrente continua, è destinato a
produrre il flusso che circola nel circuito magnetico ed è perciò detto circuito
induttore, o di
eccitazione o di campo
l’altro è invece sede delle f.e.m.
alternate generate dalle variazioni periodiche del flusso che con esso si
concatena, e si chiama pertanto circuito indotto o di armatura.
Il circuito magnetico è costituito
da due parti cilindriche separate, una esterna e fissa, lo statore, nel quale è disposto
l’avvolgimento indotto, l’altra interna e rotante intorno al proprio asse, il rotore, nel quale è disposto
l’avvolgimento induttore. Statore e rotore sono separati da
un traferro
il cui spessore è di qualche
millimetro. L’avvolgimento di statore è di norma collegato a stella.
Il rotore, negli alternatori per le
navi, è in genere a poli
salienti: è costituito da una ruota polare,
sui cui poli è disposto l’avvolgimento induttore, costituito da altrettante
bobine in serie, collegate alternativamente in senso inverso in modo che il
flusso magnetico uscente da un polo si richiuda attraverso i due adiacenti.
COME E’ FATTO L’ALTERNATORE
LA REGOLAZIONE DELLA TENSIONE
Nessun commento:
Posta un commento