2.1.3.8 I trasformatori trifase

IL TRASFORMATORE – UN PO’ DI STORIA
Per primo alla scoperta si avvicinò Faraday durante gli esperimenti che stava mettendo in atto per studiare i fenomeni dell’induzione elettromagnetica. Faraday per il suo esperimento utilizzò un anello di ferro e due bobine di filo isolato. La bobina primaria era collegata ad una batteria, la bobina secondaria ad un galvanometro. Il galvanometro registra correnti di modesta entità che scorrono in un conduttore e l’ago indica anche la direzione della corrente.
Faraday osservò che nel momento in cui la bobina primaria veniva collegata con la batteria, il galvanometro segnava un breve impulso di corrente nella bobina secondaria, ma con sua grande sorpresa l’ago tornava immediatamente a zero indicando che la corrente si era interrotta.
Tuttavia quando la bobina primaria veniva scollegata di nuovo veniva brevemente rilevato un passaggio di corrente nella bobina secondaria questa volta nella direzione opposta. 
Modificando la corrente nella bobina primaria in qualche modo si induce una corrente nella bobina secondaria.
Faraday capì che il collegamento alla bobina primaria con la batteria genera un campo magnetico all’interno dell’anello di ferro.
Il campo magnetico interno all’anello man mano che si intensifica, induce una corrente nella bobina secondaria.
Quando raggiunge la massima intensità, il campo non subisce più variazioni nella bobina secondaria. 
Il risultato è che nella bobina secondaria la corrente non scorre più. Quando la bobina primaria viene scollegata il campo magnetico generato si annulla. Annullandosi il campo magnetico induce nuovamente un campo magnetico nella bobina secondaria, questa volta in direzione opposta. L’apparecchio di Faraday oggi si chiamerebbe trasformatore.
Rivediamo con un’animazione quanto detto prima. Un avvolgimento detto primario, è collegato alla rete elettrica di alimentazione, l’altro, detto secondario, invece è quello che eroga energia con i fattori di potenza diversi da quelli del primario. Su due lati del nucleo sono avvolti due circuiti fatti di metallo conduttore. Infatti, il circuito primario collegato al generatore, induce nel materiale di cui è costituito il nucleo un campo magnetico variabile. Questo campo raggiunge l’interno del primario. Su due lati del nucleo sono avvolti due circuiti fatti di metallo conduttore. Infatti, il circuito primario collegato al generatore, induce nel materiale di cui è costituito il nucleo un campo magnetico variabile. Questo campo raggiunge l’interno del circuito secondario, inducendo in esso forze elettromotrici e correnti.

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